CONSOLIDAMENTO FONDAZIONI
Le crepe nei muri cosa sono?
Lesioni nelle pareti o crepe nei muri sono il segnale inequivocabile con cui si manifesta una sofferenza più o meno grave della costruzione. Se il terreno sotto alla costruzione cede ecco che la struttura soprastante va in sofferenza, dapprima porte e finestre trovano difficoltà ad aprirsi poi le murature collassano, si fessurano e cedono. Le crepe sui muri possono manifestarsi sia sui muri interni (portanti e non portanti) che sui muri esterni, oltre che sui pavimenti. Le fessure sulle pareti possono assumere diverse forme: orizzontali, verticali o inclinate, ognuna di queste rappresenta un significato ben preciso del dissesto. Sarà un tecnico esperto a valutare la loro relazione, l’estensione, l’evoluzione, la causa e la proposta di rimedio.
Quando sono pericolose le crepe nei muri?
Le crepe sui muri portanti, siano essi interni che esterni, sono indubbiamente quelle più pericolose, perché interessano strutture di sostegno dell’edificio a loro volta appoggiate su fondazioni. Se invece le lesioni interessano pareti non portanti, dunque senza fondazione propria, siamo in condizioni di instabilità non strutturale e dunque la sicurezza della costruzione non risulta ancora compromessa. Le lesioni sui muri portanti, se non “curate”, diventano fonte di instabilità e scarsa sicurezza della costruzione sopratutto in caso di eventi sismici. Per questo occorre assolutamente intervenire dapprima affinché la causa delle fessure nelle pareti sia rimossa, ne consegue un consolidamento mirato delle fondazioni e del suo terreno sottostante, poi a seguire diviene indispensabile ripristinare la continuità muraria e l’eliminazione delle crepe nei muri con opere edili adeguate e non con semplici stuccature o tinteggi puramente estetici.
A cosa possono essere dovute le crepe nei muri?
In generale le crepe nei muri possono essere imputabili a:
- Eventi Sismici;
- Errori progettuali-strutturali;
- Vetustà, carenza o errato uso dei materiali di costruzione;
- Cedimenti del terreno di fondazione;
Grazie ad una attenta lettura ed interpretazione della geometria del quadro fessurativo da parte di un tecnico è possibile nella maggioranza dei casi stabilire l’origine del problema.
Cosa sono i cedimenti del terreno e perché avvengono?
L’equilibrio dei terreni e conseguentemente delle strutture di fondazione degli edifici può mutare differentemente nel tempo sia a causa di azioni naturali (es. variazioni delle condizioni di una falda presente nel terreno d’interesse, azioni meccaniche di apparati radicali di piante, variazioni climatiche, etc.) sia a causa di azioni antropiche ( es. esecuzioni di scavi in terreni limitrofi alla costruzione, vibrazioni, perdite di fluido nel terreno, etc.). Tutte queste azioni possono accentuare o dare inizio ad esempio a cedimenti e/o successivi collassi strutturali delle costruzioni sovrastanti il terreno menzionato, generare depressioni fisiche del terreno e delle strutture in contatto con lo stesso come per esempio strutture verticali (muri) oppure orizzontali (pavimenti) e che possono manifestarsi anche in terreni con momentanee e/o periodiche buone proprietà meccaniche. Questi fenomeni di dissesto tecnicamente si definiscono cedimenti differenziali e si verificano parzialmente e localmente nei terreni posti al di sotto di una fondazione di fabbricato portando quest’ultima al successivo collasso di rottura con conseguente abbassamento.
Il sopralluogo dei tecnici GEOSEC è gratuito?
Si sempre, il sopralluogo tecnico è gratuito e senza impegno. Un nostro esperto verrà, previo appuntamento a visitare i luoghi e a verificare la fattibilità di una soluzione. A seguire se lo vorrete potrà essere redatta una proposta tecnico economica non vincolante e non impegnativa.
Dopo quanto tempo, dalla richiesta del sopralluogo, si riesce in media a fissare l’appuntamento?
Salvo casi di particolare urgenza, siamo in grado di effettuare un primo sopralluogo tecnico gratuito dopo circa 10 giorni dalla richiesta. Per casi di estrema urgenza, come ad esempio per costruzioni sotto ordinanza di non agibilità, siamo in grado di effettuare il primo sopralluogo di verifica anche dopo qualche giorno. La nostra rete di tecnici è distribuita in modo capillare su tutto il territorio nazionale.
I preventivi GEOSEC sono formulati per numero di iniezioni o a kilogrammi di resina?
No, GEOSEC generalmente – salvo diversa Vostra richiesta – formula preventivi chiari e trasparenti a corpo “chiavi in mano” e sviluppati a metro lineare di trattamento di fondazione, comprendendo certamente prove e indagini geologiche, la quantità di resina, il numero di fori e/o livelli di iniezione che saranno necessari alla buona risuscita del consolidamento e senza pretendere ulteriori aggravi economici per il cliente.
Negli interventi con iniezione di resine servono le prove geologiche?
Le indagini e le prove geologiche sono indispensabili sia per una corretta diagnosi del problema che per una adeguata pianificazione dell’intervento. Nel campo dei consolidamenti con iniezioni di resine espandenti le indagini geofisiche assumo una importanza determinante. Infatti la tomografia di resistività elettrica è la prova per eccellenza in grado di rilevare vuoti, cavità, concentrazioni di acqua e fluidi nel terreno, spesso causa del cedimento. Inoltre in corso d’opera consente di verificare la bontà dell’intervento ovvero il riempimento di vuoti e la riduzione dell’acqua interstiziale in eccesso. Queste indagini a differenza di tutte le altre sono le uniche a poter indagare sotto alla costruzione in modo non invasivo e mirato.
Quando è meglio ricorrere alle iniezioni di resine espandenti?
Ogni costruzione è sostenuta da un volume di terreno sottostante la sua impronta. Questo volume prende il nome di “volume significativo”. Appare evidente che è proprio quando quando questo volume significativo viene disturbato, o viceversa non assume caratteristiche di sufficiente portanza del carico della costruzione, che si verificheranno con ogni probabilità dei cedimenti del terreno e conseguentemente della costruzione. In questi casi esistono due possibili soluzioni: 1) rinforzare, dunque consolidare quel volume di terreno, 2) superare, attraversare quel volume di terreno e appoggiare la costruzione su strati più profondi e compatti. Nel primo caso le iniezioni di resine espandenti sono la soluzione ottimale. Mentre nel secondo caso occorre realizzare delle opere strutturali di palificazione che ignorano il volume significativo e portano la costruzione ad appoggiare su strati più profondi. In questo secondo caso il problema si pone quando questi eventuali strati più compatti sono a profondità troppo elevate da non essere raggiungibili oppure raggiungibili ma con costi talmente elevati ed opere complesse che non giustificano la soluzione. Ecco allora che anche per questi casi torna del tutto ottimale la tecnica delle iniezioni di resine espandenti nel volume significativo che sostiene l’immobile. Da ultimo è bene specificare che le iniezioni di resine espandenti non possono essere utilizzate in luogo di movimenti franosi attivi.
Si tratta di un intervento risolutivo?
Si, nel pieno del suo campo applicativo, le iniezioni di resine espandenti sono un intervento risolutivo.
Le prove penetrometriche e le indagini di tomografia sul terreno che andrete ad eseguire in cantiere, sono da considerarsi un costo a parte e aggiuntivo alle iniezioni?
No, ogni nostro preventivo comprende tutte le prove e le indagini dell’intervento di consolidamento, esse sono parte integrante e imprescindibile per la buona riuscita. Queste sono eseguite nella misura e quantità necessaria secondo la sua regola dell’arte certificata. Le indagini geologiche sono eseguite direttamente sul posto sempre dal nostro tecnico responsabile di squadra e condivise con gli ingegneri del nostro ufficio tecnico centrale.
La garanzia GEOSEC su un intervento di consolidamento del terreno di fondazione con procedimento brevettato SEE&SHOOT® in cosa consiste?
L’intervento SEE&SHOOT® di GEOSEC è coperto da una Garanzia contrattuale di legge per 10 anni ed inoltre sarà possibile richiedere una ulteriore copertura assicurativa postuma decennale. Per saperne di più consulta la pagina GARANZIA del sito
In cosa consiste la certificazione della regola dell'arte emessa da ICMQ per il procedimento SEE&SHOOT di GEOSEC?
ICMQ in Italia è il più importante istituto di controllo e ispezione di terza parte indipendente per il settore delle costruzioni. La sua imparzialità è riconosciuta a livello internazionale a garanzia e qualifica delle certificazioni che sono emesse sul mercato. ICMQ ha verificato (UNI EN ISO IEC 17020) sia su base documentale che direttamente nei cantieri GEOSEC la disciplina procedurale e l’attuazione del procedimento di consolidamento SEE&SHOOT® di GEOSEC, esaminando protocolli operativi, schede tecniche di materiali, attrezzature e strumentazioni utilizzate, manuali di lavoro, software di cantiere, procedure di sicurezza, qualifiche degli operatori, misure di sicurezza. Ne è conseguita una certificazione della regola dell’arte volontaria del procedimento, a tutela dei consumatori e dei progettisti siano essi pubblici che privati. per saperne di più visita la pagina CERTIFICAZIONI.
L'intervento produce sollevamenti del terreno e delle costruzioni?
E’ possibile, ma non perseguito nel metodo SEE&SHOOT di GEOSEC. Trattandosi di iniezione di resina espandente è possibile che il terreno, durante il trattamento, possa provocare dei sollevamenti nei punti di iniezione soprattutto se in presenza di terreni molto umidi o saturi di acqua. La nostra procedura di lavoro non considera affatto raggiunto il consolidamento all’evidenza di un sollevamento di una struttura. Al contrario si avvale di verifiche geologiche appropriate mediante indagini e prove esclusivamente proprie del terreno.
Il sopralluogo dei tecnici GEOSEC è gratuito?
Si, sempre e in tutta Italia isole comprese. Sentiti libero di richiedere senza impegno una visita di un nostro tecnico qualificato per verificare lo stato del dissesto e la fattibilità tecnica della soluzione. Al termine del sopralluogo, il nostro ufficio tecnico commerciale potrà, su richiesta del Cliente, redigere una proposta d’intervento non impegnativa che liberamente potrete esaminare con i vostri consulenti tecnici di fiducia.
IN COSA CONSISTE LA GARANZIA SULL'INTERVENTO?
Tutti i nostri interventi di consolidamento fondazioni sono protetti da garanzia contrattuale decennale emessa da una azienda che opera con serietà sul mercato internazionale da quasi 15 anni e con la medesima ragione sociale a tutela dei propri clienti. Inoltre i nostri interventi possono essere coperti ulteriormente da una garanzia postuma decennale emessa da compagnia assicurativa di primaria importanza nel settore. Per maggiori informazioni visita la pagina GARANZIE.
I micropali d'acciaio possono essere applicati in tutti i casi?
I micropali ad infissione hanno bisogno di una struttura di contrasto oltre che di un buon punto di ancoraggio. Per questo occorrono fondazioni in cemento armato o cordolature rinforzate alle quali collegare e fissare le piastre di ancoraggio dei micropali. Qualora la vostra casa non possieda questa tipologia di struttura, sarà necessario provvedere con impresa specializzata, oppure dovrete considerare di intervenire differentemente in modo molto meno invasivo con iniezione di resine espandenti. In ogni modo i micropali vengono impiegati proprio quando non sarà possibile consolidare al meglio il volume significativo della fondazione, ovvero quel volume di terreno che sostiene l’intero carico dell’immobile. Proprio in questo caso, il micropalo può rivelarsi molto utile per superare e attraversare questo volume significativo e raggiungere strati di terreno più compatti e robusti adeguati a sopportare il carico della costruzione. Il limite sta proprio nella profondità di questo strato più compatto che talvolta è molto profondo e comporta costi realizzativi molto elevati e non paragonabili a soluzioni alternative come appunto il consolidamento con iniezioni di resine oppure l’allargamento delle fondazioni esistenti.
Quali sono le tipologie di crepe che si possono manifestare?
Le crepe nei muri possono derivare da:
- crepe strutturali su edifici a muri portanti
- lesioni strutturali su edifici misti in muratura e telaio
- lesioni murarie non strutturali
A cosa possono essere dovute le crepe nelle strutture portanti?
Le crepe nelle strutture portanti possono essere divise nelle seguenti classi:
- Crepe per azioni riconducibili a carichi troppo elevati sulla struttura.
- Fessure e crepe per deterioramento dovuto a scarsa qualità dei materiali.
- Lesioni dovute a cedimenti del terreno di fondazione.
- Degrado strutturale per corrosione delle armature metalliche interne a travi, pilastri, solai.
- Lesioni dovute a dilatazioni termiche dei materiali.
- Assorbimento differenziale di umidità con cicli di gelo e disgelo.
- Crepe dovute ad azioni sismiche antiche o recenti.
Come si manifestano le crepe?
Ecco le principali lesioni nei muri:
- Lesioni orizzontali nelle murature: sono generalmente il sintomo di una parete che si sta abbassando nella sua interezza.
- fessurazioni a incrociate: spesso sono causate dallo scuotimento del terremoto
- lesioni a 45 gradi: sono il segnale di un cedimento localizzato, ortogonale all’inclinazione della lesione.
- lesioni verticali: spesso rappresentano movimenti in luogo dei giunti tra due corpi di fabbrica.
- lesioni a scalini
Come tenere sotto controllo crepe e lesioni sui muri di una casa?
Spesso rileviamo che i nostri clienti tengono monitorata l’evoluzione di una lesione sul muro della propria casa mediante semplici vetrini. Questa tecnica in realtà consente soltanto un controllo ovvero nel momento in cui il vetrino si spezza ecco che viene rilevato l’evento ma non l’entità del movimento nel tempo. Infatti quel vetrino non sarà più utilizzabile. Al contrario utilizzare un fessurimetro consentirà di tenere sotto controllo l’andamento della lesione nel tempo, rilevandone i movimenti millimetrici del caso. A tal proposito GEOSEC ha brevettato una APP per il monitoraggio delle crepe nei muri mediante iPhone e iPad: Scarica gratuitamente.
CONSOLIDAMENTO PAVIMENTAZIONI
Crepe nel pavimento: quando preoccuparsi?
Quando la superficie del pavimento inizia a manifestare crepe, fessure, sollevamenti o avvallamenti ecco che occorre comprendere la natura del problema. Spesso questi segnali sono anticipati da porte che non si aprono e non si chiudono correttamente. Rigonfiamenti del pavimento sono spesso conseguenti alla presenza di argille rigonfianti che se poste in contatto con umidità in eccesso e perdite di fluidi ecco che aumentano il loro volume e sollevano fino anche alla rottura il pavimento. Al contrario sempre perdite di fluidi (scarichi fognari, rete idrica etc.) possono arrecare fenomeni di dilavamento delle parti fini di un sottofondo di pavimento spesso costituito da sabbie, riporti, talvolta erroneamente macerie di lavorazioni. Se poi questi pavimenti sono semplicemente appoggiati a questo malandato sottofondo ecco che diviene ancor più facile il favorirsi del cedimento di pavimentazione. I primi accorgimenti possono essere quelli di tenere sotto controllo i contatori delle utenze per verificare eventuali consumi anomali, inoltre diviene opportuno verificare e pulire le condutture e gli scarichi con periodicità tale da scongiurare difetti di funzionamento. Per maggiori approfondimenti è possibile consultare il quaderno n. 6 della nostra collana tecnica scaricabile alla pagina DOCUMENTAZIONE TECNICA.
Cosa fare in caso di avvallamento pavimenti o crepe pavimenti?
Occorre intervenire prima di tutto individuando le cause del problema che spesso risiede nella natura del sottofondo del pavimento. Condizioni climatiche stressanti come la siccità, oppure al contrario alluvioni, perdite ed infiltrazioni di fluidi sotto alla casa possono arrecare danni anche alle pavimentazioni. L’alternativa alla rimozione del vecchio pavimento e del relativo sottofondo, può indubbiamente essere il consolidamento mediante iniezioni di resine espandenti. Questa soluzione permette di non demolire la vecchia struttura e di rinforzare il sottofondo semplicemente grazie a piccoli fori eseguiti con trapani manuali possibilmente nelle fughe delle mattonelle per giungere alla profondità del sottofondo e consolidarlo. L’iniezione è condotta sotto costante controllo laser dei sollevamenti del punto di iniezione e laddove la struttura del pavimento lo consentisse sarà possibile anche ripristinare la planarità originaria.
Quale diametro hanno i fori per l'immissione dei tubi di iniezioni?
Il diametro della punta di perforazione dipende dallo spessore del pavimento e della sua sezione di struttura da attraversare. In commercio sono disponibili diverse tipologie di punte da perforazione con diametro in funzione della loro lunghezza. Ne consegue che ad ogni spessore di pavimentazione da attraversare corrisponderà una punta adeguata per lunghezza e di riflesso anche per diametro. Generalmente i nostri diametri di perforazione per le iniezioni sono compresi tra 6 mm e 30 mm circa.
Non ricordo dove sono posizionati gli impianti sotto alle pavimentazioni, come posso fare?
Per un intervento ottimale ed evitare danneggiamenti agli impianti interrati e occulti posti sotto ai pavimenti è importante avere conoscenza della loro posizione e del corretto funzionamento. Spesso però i proprietari degli immobili non ricordano queste informazioni perché l’edificio è vecchio oppure perché non hanno conservato la documentazione di progetto al tempo della costruzione. In questi casi, grazie alla convenzione con società esterne specializzate, siamo in grado di fornire un servizio di rilevamento strumentale per la mappatura degli impianti interrati. La società convenzionata sarà in grado di assumere l’onere e la responsabilità del rilievo, dando evidenza sulle pavimentazioni, siano esse esterne che interne in luogo delle aree di perforazione dei punti iniezione, della posizione dell passaggio dell’impianto. Per saperne di più consulta la pagina PROGETTAZIONE E VERIFICA.
Quali sono le produzioni giornaliere del vostro team per un pavimento residenziale?
Premesso che i pavimenti residenziali sono generalmente più deboli di quelli industriali, la produzione giornaliera per un consolidamento di sottofondo superficiale e conseguente ripristino del contatto con la fondazione, risulta mediamente compresa tra 50 e 100 m2.
E' possibile ripristinare la planarità originaria del pavimento ceduto?
Si, ma questo dipenderà prevalentemente dalla robustezza della struttura di pavimentazione ceduta la quale se fortemente danneggiata, oppure di spessore insufficiente o in assenza di una armatura di rinforzo potrà risultare non adeguata a questo scopo generalmente estetico. Fermo restando la piena fattibilità della stabilizzazione del sottofondo di pavimento e dunque il contrasto al cedimento, in ogni modo il controllo strumentale posto in essere mediante livelli laser di precisione durante l’iniezione potrà rivelare eventuali anomalie di comportamento del pavimento e suggerire la possibilità di raggiungere anche il sollevamento desiderato.
Perchè potrebbe cedere un pavimento industriale?
Anche i pavimenti industriali cedono, sopratutto quando il carico che insiste sul pavimento è notevole, come ad esempio appoggi puntuali di macchinari pesanti, silos, scaffalature etc. Spesso, seppur in presenza di pavimenti strutturali adeguati, anche le vibrazioni ripetute nel tempo favoriscono il disturbo del sottofondo della pavimentazione e del terreno sottostante con conseguente ed inevitabile dissesto. Le resine espandenti sono ottimali per consolidare in modo mirato i sottofondi delle pavimentazioni industriali, garantendo un effetto consolidante adeguato.
E' possibile stabilizzare il comportamento della pavimentazione industriale in luogo dei giunti al passaggio di un muletto?
Si, certamente. La nostra tecnologia proprio perché mirata e non invasiva consente di applicare iniezioni in prossimità dei giunti così da rinforzare in modo adeguato queste zone di maggior debolezza per una adeguata continuità della planarità delle lastre della pavimentazione industriale. Per maggiori informazioni puoi anche consultare il sito dedicato: PAVIMENTAZIONI INDUSTRIALI.
E' possibile migliorare la portanza del terreno in luogo di punti di appoggio di carichi concentrati?
Si, certamente. Le nostre soluzioni ben si prestano per rinforzare anche e sopratutto i punti di appoggio di carichi concentrati sulle pavimentazioni industriali. Con la minima invasività e nella quasi totalità dei casi senza dover smontare o spostare il macchinario o il silos, sarà possibile iniettare in modo mirato la resina espandente sotto al carico sia superficialmente (soluzione SOIL STABILIZATION) che nel terreno più in profondità laddove fosse necessario (soluzione SEE&SHOOT).
Quanti metri quadrati di intervento si possono eseguire in un giorno lavorativo?
Ogni nostro team di intervento è in grado di eseguire a regola d’arte fino a 100m2 per turno lavorativo. Tre squadre di intervento possono produrre fino a 300 m2 / giorno.
E' possibile stabilizzare la pavimentazione per garantire una corretta funzionalità di macchine utensili?
Si, l’intervento consente di ottenere una stabilizzazione della pavimentazione con tolleranza compresa tra 1 mm e 1/10 mm. Per applicazioni speciali e particolari sentiti libero di contattare il nostro ufficio tecnico.
Quanti metri quadrati di sottofondo di pavimentazione stradale è possibile consolidare al giorno con le vostre iniezioni?
Generalmente siamo in grado di produrre dai 50 ai 100 m2 di consolidamento di sottofondo superficiale per turno di lavoro. La produzione è vincolata anche dalle condizioni del cantiere, del traffico, meteorologiche. Le nostre squadre possono intervenire anche di notte e sono abilitate per interventi di manutenzione stradale.
E' possibile consolidare dei rilevati stradali?
Si, per esempio è possibile intervenire sui rilevati delle rampe di salita e discesa di ponti e viadotti, ottenendo un consolidamento del volume di terreno che sostiene la pavimentazione stradale (soluzione SEE&SHOOT + SOIL STABILIZATION).
E' possibile eseguire un riempimento di vuoti creatisi a seguito di dilavamenti del terreno sotto alla carreggiata?
Si, infatti la spesso la perdita di impianti fognari porta a fenomeni di erosione e dilavamento del terreno che nel tempo può causare formazione di cavità anche di grandi dimensioni. Con le nostre soluzioni è possibile identificare le zone rimaneggiate e procedere alla loro compattazione e al riempimento dei vuoti.
Dopo il vostro intervento di consolidamento è possibile utilizzare da subito la pavimentazione stradale?
Si, certamente. Al termine delle iniezioni verranno subito rimossi i residui di tubi esterni serviti per l’immissione della resina. I piccoli fori potranno poi essere chiusi con malte a ritiro controllato e da ultimo il cantiere temporaneo mobile potrà essere rapidamente smobilitato per l’accesso del traffico veicolare, salvo opere di rifacimento del manto stradale bituminoso. Per maggiori informazioni consulta il sito dedicato: PAVIMENTAZIONI STRADALI.
E' possibile eseguire l'intervento in orari notturni o secondo turni di lavoro compatibili con il traffico veicolare?
Si, certamente. La cantieristica GEOSEC, nel pieno rispetto delle disposizioni in capo al D. Lgs. 81/08 e s.m.i., consente una accantieramento e conseguente smobilizzo molto agevole e veloce. Dunque sarà possibile alternare le lavorazioni secondo un programma condiviso con le esigenze della Direzione Lavori e del C.S.E. per favorire la minor invasività, il minor disagio al traffico veicolare, le miglior condizioni di sicurezza.
Quale è la vostra produzione giornaliera di consolidamento del sottofondo di una pavimentazione aeroportuale?
Generalmente un nostro team d’intervento può eseguire in condizioni standard da 80 a 100 m2 di consolidamento di sottofondo per turno di lavoro. Differenti tempistiche possono essere definite per particolari lavorazioni e/o attività secondo le esigenze della Committenza.
Come è organizzata la cantieristica di un vostro intervento?
Le nostre squadre sono opportunamente formate e addestrate per eseguire interventi presso aree aeroportuali. Generalmente ogni nostro team accede alle aree di lavoro secondo un programma autorizzato e condiviso. L’allestimento del cantiere comporta per ogni turno di produzione la delimitazione dell’area di lavoro e il posizionamento del nostro mezzo di iniezione, al termine lo smobilizzo totale. In questo modo l’area consolidata viene immediatamente rimessa all’uso della struttura. La flessibilità della nostra organizzazione consente interventi di manutenzione programmati e veloci con il minimo disagio per i gestori.
Quali sono gli effetti immediati del vostro consolidamento?
- Compattazione del sottofondo e incremento della sua portanza ai valori richiesti.
- Se la struttura lo consente: messa a livello immediata delle aree cedute.
Quale è la procedura operativa del metodo?
A seconda delle esigenze del Cliente possiamo fornire supporto tecnico progettuale, diagnostico strumentale di rilievo, esecuzione dell’opera di consolidamento. Nel metodo SOIL STABILIZATION per pavimentazioni aeroportuali preferiamo intervenire con l’integrazione e il supporto di indagini preliminari, in corso d’opera e al termine del nostro intervento. Per maggiori informazioni puoi consultare il sito dedicato: PAVIMENTAZIONI AEROPORTUALI.
MIGLIORAMENTO SISMICO
E' possibile ottenere un miglioramento della categoria di sottosuolo con il vostro intervento?
Si è possibile. Come è noto le iniezioni di resine espandenti sono effettivamente in grado di migliorare le prestazioni meccaniche dei terreni grazie alla loro notevole forza espandente di compattazione. Per queste ragioni è spesso possibile migliorare il terreno originario alla classe più prossima e superiore ai fini sismici, sempre nei limiti delle condizioni di partenza e di applicabilità del metodo che saranno preliminarmente valutate caso per caso in piena sinergia con il progettista dell’opera.
Dove vengono eseguite le iniezioni di resine espadenti?
Le iniezioni vengono dapprima progettate e poi realizzate in modo mirato al fine di ottenere un comportamento il più possibile omogeneo del terreno. Esse potranno essere eseguite sia sotto, che intorno alla costruzione secondo quantità, profondità e livelli utili all’obiettivo perseguito. Ulteriori indagini post iniezione mediante tomografia elettrica e sismica forniranno la mappa dell’intervento per le successive opere strutturali fuori terra.
L'intervento produce un sollevamento delle strutture?
E’ possibile, ma non perseguito nel metodo SEISMIC DEFENDER® di GEOSEC®. Trattandosi di iniezione di resina espandente è possibile che il terreno, durante il trattamento, possa provocare dei sollevamenti nei punti di iniezione soprattutto se in presenza di terreni molto umidi o saturi di acqua. La nostra procedura di lavoro non considera affatto raggiunto il consolidamento all’evidenza di un sollevamento di una struttura ma si avvale si controlli strumentali del comportamento geologico e sismico del combinato terreno/struttura.
La resina per iniezione è pericolosa per l'ambiente?
Tutte le nostre resine sono concepite per il rispetto dell’ambiente, periodicamente sono scrupolosamente testate da laboratori esterni e accreditate dalle istituzioni per la verifica dei dettami del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. il formulato chimico è a struttura poliuretanica espandente a celle chiuse. Al termine della reazione chimica, generalmente molto veloce, assume lo stato inerte e stabile senza dispersioni in acqua di falda di componenti nocivi e pericolosi per la salute e l’ambiente.
Perché le resine espandenti nel terreno possono essere impiegate per adeguamento sismico delle costruzioni?
Si, certamente. E’ proprio partendo da un buon consolidamento del terreno di fondazione che nasce e si sviluppa un buon progetto di miglioramento o adeguamento sismico della costruzione. Dette opere di fondazione devono essere armonizzate con gli interventi previsti sulla struttura in elevazione. L’inadeguatezza delle fondazioni è raramente la sola o la principale causa dei danni osservati dopo un terremoto e gli interventi di consolidamento delle fondazioni devono mirare alla massima uniformità delle condizioni di appoggio al fine di ottenere una distribuzione il più possibile uniforme delle pressioni di contatto. In questo senso le iniezioni di resine espandenti del metodo GEOSEC® rispondono in modo efficiente e adeguato anche a queste precise esigenze proprio perché se applicate in modo completo e ben distribuito favoriscono una maggior distribuzione del carico grazie ad un fisiologico allargamento dell’impronta fondale oltre che ad un consolidamento omogeneo ed uniforme del terreno di fondazione. Verifiche strumentali degli effetti ottenuti saranno possibili e documentabili con indagini di tomografia sismica e della resistività elettrica. Chiedi maggiori informazioni al nostro ufficio tecnico.
Che cosa significa liquefazione del terreno?
È noto nell’ingegneria dei terreni il fenomeno della liquefazione di materiali granulari saturi, ed in senso più stretto di sabbie e terreni sabbiosi, che durante l’applicazione di carichi dinamici e ciclici in condizioni non drenate e dovuti ad un sisma, manifestano profonde variazioni dei loro comportamenti tensoriali tali da favorire danni da sprofondamento, rotazione e/o traslazione di edifici e costruzioni.
quali sono gli effetti della liquefazione dei terreni?
La liquefazione dei terreni è un fenomeno idrogeologico conseguente ad eventi sismici in zone caratterizzate da importanti spessori di depositi sabbiosi o limoso – sabbiosi saturi d’acqua, i cui principali effetti di sito possono essere:
- Fratture nel terreno;
- Espulsione verso la superficie di acqua e sabbia con possibile formazione di “vulcanelli”;
- Abbassamenti e sollevamenti del terreno;
- Collasso di pendii naturali e/o artificiali;
- Perdita di capacità portante delle fondazioni;
- Galleggiamento di opere sotterranee.
Quali sono i fattori predisponenti del fenomeno di liquefazione dei terreni?
Gli studi e le conoscenze acquisite negli ultimi anni hanno evidenziato che l’occorrenza di fenomeni di liquefazione è legata alla combinazione di fattori “predisponenti” (ossia legati alla natura non drenante del terreno in analisi) e fattori “scatenanti” (ossia un sisma agente sul suddetto terreno): in assenza di uno di questi due fattori non si genera il fenomeno della liquefazione.
Quali sono i terreni soggetti al rischio distruttivo della liquefazione?
E’ noto che la liquefazione si verifica più frequentemente nei depositi sabbiosi del tipo denominato “sands – clean sand to silty sand” e/o “sand mixtures – silty sand to sandy silt”, ossia depositi caratterizzati da granulometria tendenzialmente omogenea e stratificata il cui spessore può essere anche dell’ordine di metri, in condizioni di terreni normalmente consolidati e saturi talvolta con coperture sovrastanti di terreni invece non liquefacibili. Questi depositi trovano facilmente collocazione in prossimità di depositi fluviali, spiagge e altre aree anche di pianura e di accumulo di sabbie in presenza di falde freatiche molto superficiali. Il fenomeno in discussione si manifesta quando terreni come quelli sopra descritti sono sottoposti ad un evento sismico che porta le pressioni dell’acqua interstiziale contenuta tra i granuli del terreno ad aumentare fino ad eguagliare le tensioni soprastanti, così da annullare le resistenze di taglio del terreno (Terzaghi, K., “Theoretical Soil Mechanics”, John Wiley and Sons, New York ,1943) innescando un vero e proprio fenomeno di transizione dallo stato solido granulare a quello liquido.
Cosa accade nei terreni sabbiosi in occasione di un sisma importante?
I modelli più recenti ed avvalorati per descrivere il sistema dei terreni sabbiosi che possono andar incontro a liquefazione prevedono dei sistemi granulari saturi di acqua interstiziale in cui la resistenza ai carichi applicati è data da interazioni di tipo “attritivo” tra i granuli (ossia la resistenza di frizione tra i vari granuli dipendente solo dalla pressione media di contatto) ed eventualmente da interazioni di tipo “adesivo” (non dipendenti dalla pressione media agente e relative alle tipologie e quantità di legami presenti all’interno del materiale). All’interno di questa specifica tipologia di materiali, quando avviene un sisma, si generano distorsioni delle disposizioni spaziali dei granuli producendo un incremento della pressione interstiziale del liquido tra i vuoti ed una conseguente perdita di contatto tra i grani con riduzione dell’interazione di tipo attritivo e della resistenza di taglio del sistema.
In questa fase, durante l’applicazione del sisma, parte dell’eccesso delle pressioni interstiziali si dissipa attraverso rotture del terreno con conseguenti getti d’acqua e sabbia superficiali spesso chiaramente visibili e rilevabili. Inoltre, dopo la cessazione del sisma, si possono sviluppare ulteriori fenomeni di dissipazione dell’eccessiva pressione interstiziale producendo recupero dei contatti tra granuli con un riaddensamento reciproco delle particelle granulari che inducono variazioni topografiche macroscopiche quali, ad esempio, oscillazioni, sprofondamento, ribaltamento e/o spostamento laterale (lateral spreading) dei terreni, fino al collasso della struttura stessa.
La soluzione LIQUEMIT® è conforme alle norme tecniche di settore?
I risultati ottenuti con metodo LIQUEMIT® di GEOSEC hanno dimostrato, su applicazioni post sisma 2012, un significativo miglioramento delle prestazioni geotecniche del terreno trattato in assoluta conformità con le norme tecniche di settore e le prescrizioni indicate dal Servizio Geologico Sismico della Regione Emilia Romagna. Ne consegue che il metodo si è confermato a pieno titolo quale soluzione alternativa e di significativo interesse per la risoluzione dei problemi di mitigazione del rischio liquefazione ed in particolare evidenziando numerosi vantaggi in confronto alle soluzioni di iniezione più tradizionali, sia in termini prestazionali (talvolta duplicando il Fattore di sicurezza di riferimento Fs) che applicativo – logistici, infatti il metodo LIQUEMIT® può essere liberamente applicato anche al di sotto e dentro alle costruzioni là dove macchinari pesanti e ingombranti non riuscirebbero ad operare.